In difesa della Juventus come ai bei tempi in cui erano la difesa dei bianconeri. Sergio Brio e Claudio Gentile, i due cagnacci della Signora versione anni ’80, fermano a loro modo Morgan De Sanctis, il portiere della Roma che ha messo in dubbio la buona fede degli arbitri quando scende in campo Madama.
L’ex stopper pugliese, Brio, questa volta non ha cercato l’anticipo di testa, ma è entrato in tackle duro:
“De Sanctis è un maleducato e un invidioso. Lui giocava bella Primavera della Juve, ma solo pochi sono passato dal settore giovanile alla prima squadra. Ecco perché attacca”.
Arriva poi Claudio Gentile, quello che non fece vedere palla a Maradona in Italia-Argentina del 1982: “De Sanctis dovrebbe fare solo una cosa adesso: chiedere scusa”. Quando neanche la difesa della Juve riusciva a contenere l’attaccante di turno, ci pensavano le manone di Dino Zoff, l’uomo che a 40 anni sollevò la Coppa del mondo nella sera speciale di Madrid. “Ma il portiere della Roma conosce la differenza di investimenti tra realtà come Real, Barcellona o club inglesi e le nostre squadre di punta?”. A proposito della differenza tra le vittorie in Italia e quelle in Europa, sempre citate dal portiere giallorosso per suffragare la tesi degli aiuti arbitrali ai campioni d’Italia.
Davanti, quella Juve, aveva un’opportunista micidiale come Paolo Rossi che, anche questa volta, si fa trovare al posto giusto nel momento giusto: “Ormai è diventato un luogo comune che la Juve sia favorita dagli arbitri. Non è vero, ve lo posso garantire”. Persino Zibì Boniek, uno che poi alla Roma ci è andato a giocare, non risparmiando fiele sulla sua ex squadra, la Juve, questa volta la difende su tutta la linea:
“Quando subisci tre gol irregolari che ti fanno perdere una partita importante, è chiaro che dentro ti resta una grande amarezza. Ma la riflessione sulla differenza di risultati tra Italia ed Europa è maliziosa e non fotografa la situazione reale”.
Infine, c’è Giovani Trapattoni, che fa chiarezza su frasi presunte dette da lui stesso sulla sudditanza psicologica nei confronti della Juve che ci sarebbe stata già a suoi tempi:
“A Roma c’è questa tendenza al vittimismo. La Juve vince spesso perché ha alle spalle una società forte e in campo grandi giocatori. Lasciamo stare gli arbitri. La Juve ha contro tutta l’Italia. E’ così oggi ed era così anche ai miei tempi. Io con la Juve ho vinto tutto a livello internazionale e nessuno ci ha mai regalato niente. E secondo voi, la Juve dei 102 punti di Conte ha avuto bisogno di aiuti? Certo, anche la Juve a volte ha pescato un jolly. E’ successo anche a me di avere episodi arbitrali a favore, ma come dicevo ai miei: ‘Noi abbiamo in mano un mazzo di carte, non un mazzo di jolly'”.
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